Gli strumenti per difendersi dal coniuge che non corrisponde l’assegno.

 

Ti sei separata da tuo marito dopo dieci anni di matrimonio. Hai lottato tanto per ricucire il rapporto, soprattutto per il bene di vostro figlio. Lui, però, non vuole più saperne di te, anzi alcuni amici in comune ti hanno riferito di averlo già visto in compagnia di un’altra donna. Per giunta, non ti corrisponde più l’assegno da diversi mesi.

Ma cosa fare se l’ex non paga il mantenimento? Devi sapere che la legge prevede diversi strumenti di tutela sia in ambito civile che penale. Ad esempio, è possibile avviare il pignoramento dei beni, richiedere il ritiro del passaporto e perfino presentare una denuncia alle autorità per il reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare. Se anche tu stai vivendo una situazione simile, allora ti invito a proseguire la lettura di questo articolo.

Quando si ha diritto al mantenimento?

 

Prima di scendere nel dettaglio ed analizzare gli strumenti di tutela previsti dalla legge, cerchiamo di capire insieme quando si ha diritto all’assegno di mantenimento.

In termini generali, il mantenimento non è altro che un contributo economico a cadenza periodica (solitamente mensile) riconosciuto durante la crisi del matrimonio:

Cosa fare se l’ex non paga il mantenimento?

 

A questo punto, passiamo all’aspetto pratico e vediamo cosa fare se l’ex non paga il mantenimento.

Sul lato civile, il primo passo da compiere è quello di inviare una lettera di diffida al coniuge inadempiente, tramite raccomandata a/r o pec, avendo cura di indicare l’importo esatto, il termine entro il quale corrispondere gli arretrati (solitamente 15 giorni) e l’avviso che, in caso di mancato pagamento, si procederà per vie legali.

In assenza di riscontro, gli strumenti da esperire sono i seguenti:

Sul lato penale, invece, è possibile presentare una denuncia per il reato di violazione degli obblighi di assistenza familiare qualora il mancato versamento dell’assegno sia reiterato e volontario.

 

L’assegno di mantenimento è soggetto a revisione?

 

Da un’altra prospettiva, può capitare che il coniuge obbligato al mantenimento si trovi in serie difficoltà economiche al punto da non riuscire a corrispondere l’assegno. In casi del genere, l’unica soluzione possibile è quella di rivolgersi al giudice per chiedere una revisione del “quantum” cioè dell’importo.

Attenzione: la revisione è ammessa solamente qualora sopraggiungano circostanze serie, tali da giustificare una riduzione della somma stabilita in sede di separazione. Pensa, ad esempio, al marito che perde il lavoro o che mette al mondo un altro figlio. Per ottenere un provvedimento di revisione, però, è necessario dimostrare il peggioramento della propria condizione economica.