Investigatore Privato_Obbligo del figlio nei confronti dei genitori anziani e malati

I figli hanno il dovere di assistere il genitore di una certa età ed affetto da patologie invalidanti?

 

Da qualche tempo, i tuoi genitori non sono più gli stessi. Sono molto invecchiati e non riescono più ad essere autonomi come una volta. Le loro condizioni di salute poi non sono delle migliori. Tua madre soffre di pressione alta ed artrosi, mentre tuo padre ha problemi di cuore. Per tale ragione, non sei tranquilla nel sapere che vivono da soli. Loro, però, non vogliono nessuna forma di aiuto.

In questo articolo parleremo dell’obbligo del figlio nei confronti dei genitori anziani e malati. Devi sapere che un figlio deve prestare assistenza al madre ed al padre se gli stessi risultano incapaci o versano in stato di bisogno. Un assunto che non appare poi così pacifico, considerati i contrasti che spesso caratterizzano i rapporti tra fratelli e sorelle. Se anche tu vivi una situazione del genere e non sai come comportarti, ti consiglio di proseguire nella lettura.

 

Obbligo del figlio nei confronti dei genitori anziani e malati

 

Quando il padre e la madre versano in stato di bisogno, per ragioni economiche o di salute, i figli (anche se adottivi) devono intervenire corrispondendo loro gli alimenti, ossia una somma di denaro necessaria per il sostentamento (pensa, ad esempio, alle spese per le medicine, al vitto, all’alloggio). Il Codice civile, infatti, prevede che l’obbligo di contribuzione grava sul coniuge o, in sua assenza, sui familiari tra cui in primis i figli in base alle proprie capacità economiche.

Gli alimenti, quindi, non sono altro che una misura assistenziale proporzionata in relazione al bisogno di chi li richiede ed alle concrete capacità reddituali del soggetto obbligato. Tuttavia, il figlio può scegliere, in via alternativa, di corrispondere al genitore un assegno periodico oppure di accoglierlo presso la propria abitazione.

Il dovere di assistenza, però, non si arresta al livello economico. Sebbene non ci sia una regola scritta che imponga al figliolo di assistere moralmente il genitore, tuttavia lasciare un padre malato ed anziano a sé stesso potrebbe configurare un’ipotesi di abbandono di persone incapaci penalmente sanzionata dal Codice penale.

Secondo l’orientamento giurisprudenziale prevalente, il dovere giuridico e morale ravvisabile in capo al figlio trova fondamento nella Costituzione che riconosce la famiglia come società naturale e come formazione sociale ove i singoli svolgono la loro personalità.

Infine, va precisato che gli obblighi appena descritti scattano solo nel momento in cui ci siano urgenti necessità ed un pericolo per la vita del genitore anziano. Ne consegue, quindi, che non si può costringere un figlio a prendersi cura del padre o della madre (ad esempio, fare loro la spesa, accompagnarli alle visite mediche, ecc.) se gli stessi sono in salute e possono cavarsela benissimo da soli.

 

Che fare se i figli si disinteressano dei genitori?

 

Come ti ho già anticipato poc’anzi, il figlio che non vuole proprio saperne dei genitori anziani e malati commette il reato di abbandono di persone incapaci, punito dal Codice penale con la reclusione fino a cinque anni. Per la configurabilità del reato, tuttavia, occorre che il genitore non sia in grado di provvedere a sé stesso, perché ad esempio affetto da una patologia invalidante, e che da tale abbandono derivi una situazione di pericolo, anche solo potenziale, per la sua vita o la sua incolumità. Ti faccio un esempio.

Tizio ha 85 anni ed è affetto da una grave forma di demenza senile. Nonostante la malattia degenerativa, l’uomo viene lasciato a casa da solo e nessuno dei suoi figli si occupa di lui.

Nell’esempio che ti ho riportato, sono evidenti i pericoli a cui è esposto Tizio: dal dimenticarsi di mangiare agli infortuni che potrebbero capitare in casa.

Se poi il figlio non corrisponde al genitore gli alimenti, nonostante l’evidente stato di bisogno, commette il reato di violazione dei mezzi di assistenza familiare, sanzionato con la reclusione fino a un anno e la multa fino ad euro 1.032.

Che fare quindi? In entrambi i casi, è possibile presentare una denuncia alle autorità territorialmente competenti (polizia, carabinieri o Procura della Repubblica). Nel caso in cui i figli non riescano a mettersi d’accordo sugli alimenti da corrispondere ai propri genitori, non resta che ricorrere al giudice, il quale decide la misura dell’assegno e le modalità di ripartizione.

 

Come comportarsi se i genitori rifiutano l’assistenza dei figli?

 

I genitori di una certa età rifiutano spesso l’aiuto da parte dei figli, sostenendo che possono cavarsela benissimo da soli. In casi del genere, sono in molti a credere di rispettare la volontà del padre o della madre facendo firmare loro una carta in cui dichiarano di non aver bisogno di nessun aiuto e di essere perfettamente autonomi. Tale documento, però, non esonera da eventuale responsabilità penale per il reato di abbandono di persona incapace.

È compito del figlio, infatti, individuare la forma di protezione più adeguata alla specifica situazione (ad esempio, assicurare la presenza di un’infermiera oppure una badante) e se la situazione diventa ingestibile, perché il genitore insiste nel voler fare tutto da solo nonostante le patologie di cui è affetto, allora non resta che rivolgersi al giudice tutelare per chiedere che venga nominato un amministratore di sostegno oppure un tutore.

 

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