Ciò che accade quando il defunto ha disposto soltanto di alcuni beni del suo patrimonio: a chi vanno quelli rimanenti e come si dividono tra gli eredi. IDFOX Agenzia Investigativa Milano

Cosa succede in caso di testamento parziale?

Ciò che accade quando il defunto ha disposto soltanto di alcuni beni del suo patrimonio: a chi vanno quelli rimanenti e come si dividono tra gli eredi.

Loretta e Angelo, una giovane coppia, discutono sulla successione dello zio del secondo, morto di recente. Lo zio ha lasciato a Marco due case, una in città e l’altra al mare. Nonostante la gioia per il lascito, i due rilevano che il defunto ha lasciato un testamento che copre solo una parte dei suoi beni. Questa situazione porta alla domanda cruciale: cosa succede in caso di testamento parziale? A chi vanno le proprietà e gli altri diritti che non sono stati citati nelle ultime volontà? Questo articolo esplora le implicazioni legali e le procedure che seguono in situazioni simili, dove le disposizioni testamentarie non coprono l’intera eredità, lasciando così spazio a interpretazioni e, talvolta, a controversie tra gli eredi.

 

 

Indice

* Cos’è un testamento parziale?

* Testamento parziale: come funziona?

* Come si divide l’eredità in caso di testamento parziale?

Cos’è un testamento parziale?

Un testamento che copre solo una parte del patrimonio del defunto, includendo esclusivamente specifici beni, è definito come testamento parziale. Questo tipo di disposizione testamentaria è completamente conforme alla legge e non compromette la sua legittimità, a meno che non sorgano altre problematiche.

Generalmente, l’eredità non è ripartita per singoli beni, ma piuttosto in percentuali assegnate agli eredi, dette quote, calcolate sull’intero ammontare del patrimonio ereditario (ad esempio la metà, un terzo, un quarto e così via). In presenza di un testamento che include solo alcuni beni, è necessario effettuare valutazioni supplementari per garantire la sua validità e per comprendere come verranno distribuiti i beni residui. È meno comune trovare un testamento parziale che assegna quote dell’eredità senza coprire l’intero patrimonio.

Il testamento parziale non si limita a coloro che hanno deliberatamente deciso di regolare solo alcune parti specifiche, ma coinvolge anche coloro che hanno redatto un testamento essenziale, focalizzandosi sui beni o sugli eredi principali, con l’intenzione di apportare modifiche in futuro. Pertanto, è importante analizzare il suo meccanismo, la validità e il processo di divisione dell’eredità.

Testamento parziale: come funziona?

Il testamento parziale, come suggerisce il nome, disciplina la distribuzione di una porzione del patrimonio del defunto, assegnando specifici beni o porzioni del patrimonio. Questo tipo di testamento rimane valido, tuttavia è fondamentale assicurarsi che non comprometta la parte di eredità legalmente dovuta agli eredi legittimari (art. 536 cod. civ.)

Infatti i familiari più prossimi, come il coniuge e i figli, o in loro assenza i genitori, hanno diritto a una parte prestabilita dell’eredità, detta legittima o quota di riserva. Questa quota è inalienabile, tranne in casi di indegnità. Nonostante ciò, un testamento che viola questa parte protetta viene inizialmente messo in atto, ma gli eredi legittimari possono contestarlo, richiedendo la restituzione di ciò che è stato ereditato oltre il limite legale.

La porzione del patrimonio ereditario che rimane sottraendo quella di riserva viene detta disponibile.

È più agevole redigere un testamento parziale basato sulle quote piuttosto che sui beni specifici, in quanto ciò permette di designare ulteriori beneficiari oltre a quelli stabiliti per legge, facilitando anche i calcoli. È essenziale che le disposizioni testamentarie non eccedano la porzione disponibile dell’eredità.

Nel caso in cui il testamento disponga di beni specifici, si parla di legati, terminologia usata per le disposizioni che assegnano beni precisi. I beneficiari di essi hanno il privilegio di non ereditare i debiti del defunto.

I legati risultano particolarmente vantaggiosi anche quando assegnati agli eredi, sia legittimi sia testamentari, poiché permettono di destinare loro un bene specifico, separato dalla quota ereditaria. Se il legato è destinato a un erede, viene definito prelegato.

Come si divide l’eredità in caso di testamento parziale?

Per completare l’esame di cosa succede in caso di testamento parziale, vediamo come avviene la divisione dell’eredità. Come già menzionato, il testamento che riguarda solo una parte dei beni è pienamente valido e applicabile, anche se può essere contestato in caso di violazione dei diritti ereditari. In ogni situazione, le volontà espresse dal defunto vengono prima onorate, e poi la parte rimanente del patrimonio viene distribuita secondo i criteri stabiliti per la successione legittima (art. 565 e seguenti cod. civ.). Per la frazione dell’eredità non coperta dal testamento parziale, si attua la cosiddetta divisione ereditaria parziale.

Per questa porzione dell’eredità, le leggi che tutelano i diritti ereditari entrano in gioco, pertanto eredi come il coniuge e i figli, o in loro assenza i genitori, sono chiamati all’eredità. In assenza di questi, e del coniuge, l’eredità passa ai parenti più prossimi fino al sesto grado, dividendosi equamente senza preferenze di linea. Comunque, l’eredità non può essere attribuita a persone estranee, a meno che non siano state nominate nel testamento.

Nei casi in cui il testamento includa prelegati (cioè attribuzione di beni specifici a soggetti che sono già eredi), alcuni eredi riceveranno una parte più consistente dell’eredità, costituita dalla loro quota legale più il bene specificato nel testamento. Questo si verifica anche quando il prelegato è assegnato a più eredi, e in questo caso, il bene è diviso in parti uguali tra loro.

Il testatore ha la facoltà di definire una suddivisione particolare dei beni anche per la quota di legittima, a condizione che ne rispetti il valore. Pertanto, un testamento parziale può essere utile per selezionare specifici beni per gli eredi legittimari, ai quali non può essere negata la loro quota, garantendo al tempo stesso che i rimanenti beni siano distribuiti tra gli eredi nominati nel testamento.

 

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