Indagini Difensive a Milano -Giudice non imparziale: cosa fare?

Indagini Difensive a Milano -Giudice non imparziale: cosa fare?

Processo penale: cosa fare se c’è il fondato sospetto che il magistrato abbia un pregiudizio nei confronti dell’imputato? Come funziona la ricusazione?

Se ti trovi di fronte a un giudice che potrebbe non essere imparziale, è essenziale comprendere le misure e i meccanismi legali per affrontare questa situazione. Secondo la legge, infatti, l’imparzialità del giudice è un principio fondamentale, protetto attraverso meccanismi come l’incompatibilità, l’astensione e la ricusazione.

Cosa fare se sorgono dubbi sull’imparzialità del giudice? In questo articolo esploreremo le diverse sfaccettature dell’imparzialità giudiziaria con specifico riferimento al processo penale, esaminando le situazioni di incompatibilità e scoprendo come affrontare una potenziale mancanza di imparzialità da parte del magistrato.

 

 

Indice

* Imparzialità del giudice: cosa significa?

* Come viene garantita l’imparzialità del giudice?

* Obbligo di astensione da parte del giudice: cos’è?

* Cosa succede se il giudice non si astiene?

o Ricusazione: cos’è e come si fa?

Imparzialità del giudice: cosa significa?

Ogni processo deve essere deciso da un giudice terzo e imparziale. Cosa significa? Vuol dire che il magistrato chiamato a emettere la sentenza:

* non deve essere coinvolto nella controversia;

* non deve avere pregiudizi nei confronti delle parti processuali né interessi personali che possano favorire l’una anziché l’altra.

Essere imparziali significa non essere soggetti a condizionamenti che potrebbero influenzare la correttezza degli accertamenti e delle valutazioni durante il processo legale.

Come viene garantita l’imparzialità del giudice?

L’imparzialità del giudice viene garantita dalla legge attraverso una serie di norme che proibiscono al magistrato di intervenire in procedimenti in cui non possa garantire la neutralità del proprio giudizio, cioè l’equidistanza dagli interessi che sono in gioco.

Per la precisione, il codice di procedura penale [1] ritiene incompatibile il giudice che, all’interno del medesimo procedimento, ha già emesso alcuni provvedimenti nei confronti dello stesso imputato in un’altra fase del processo.

Il giudice che ha emesso la sentenza di primo grado non può fare parte del collegio che deciderà l’appello.

Il Gip che ha emesso un’ordinanza cautelare non può poi essere anche il Gup nello stesso procedimento, né può essere il giudice che dovrà emettere la sentenza a seguito di dibattimento.

È incompatibile anche il giudice che, in precedenza, ha seguito lo stesso caso sotto altra veste, ad esempio come pubblico ministero oppure come avvocato.

Infine, nello stesso procedimento non possono esercitare funzioni, anche separate o diverse, giudici che sono tra loro coniugi, parenti o affini fino al secondo grado [2].

Obbligo di astensione da parte del giudice: cos’è?

In presenza di incompatibilità o altri conflitti di interesse, il giudice ha l’obbligo di astenersi, presentando una dichiarazione al presidente della corte o del tribunale. L’astensione è fondamentale per preservare l’integrità del processo legale.

Per essere più precisi, la legge [2] dice che il giudice ha l’obbligo di astenersi se:

* ha interesse nel procedimento o se alcuna delle parti private o un difensore è debitore o creditore di lui, del coniuge o dei figli;

* è tutore, curatore, procuratore o datore di lavoro di una delle parti private oppure se il difensore, procuratore o curatore di una di dette parti è prossimo congiunto di lui o del coniuge;

* ha dato consigli o manifestato il suo parere sull’oggetto del procedimento fuori dell’esercizio delle funzioni giudiziarie;

* vi è inimicizia grave fra lui o un suo prossimo congiunto e una delle parti private;

* alcuno dei prossimi congiunti di lui o del coniuge è offeso o danneggiato dal reato o parte privata;

* un prossimo congiunto di lui o del coniuge svolge o ha svolto funzioni di pubblico ministero;

* esistono altre gravi ragioni di convenienza.

Cosa succede se il giudice non si astiene?

Se il giudice non si astiene nelle ipotesi di incompatibilità o di conflitto d’interesse sinora viste, l’imputato può fare istanza per estrometterlo dal processo. Si tratta della cosiddetta ricusazione. Vediamo come chiederla.

Ricusazione: cos’è e come si fa?

La ricusazione consente di ottenere l’estromissione del giudice non imparziale dal processo.

Secondo la legge [3], l’istanza può essere proposta:

* direttamente all’udienza preliminare;

* in giudizio, prima dell’apertura del dibattimento, allorquando si affrontano le eventuali questioni preliminari;

* in ogni altro caso, prima del compimento dell’atto da parte del giudice ritenuto non imparziale.

Qualora la causa di ricusazione sia sorta o sia divenuta nota dopo la scadenza di questi termini, l’istanza può essere proposta entro tre giorni.

Se la causa è sorta o è divenuta nota durante l’udienza, la dichiarazione di ricusazione deve essere in ogni caso proposta prima del termine dell’udienza.

L’istanza di ricusazione, quando non è fatta personalmente dall’interessato, può essere proposta a mezzo del difensore o di un procuratore speciale.

Sulla ricusazione di un giudice del tribunale o della corte di assise o della corte di assise di appello decide la corte di appello; su quella di un giudice della corte di appello decide una sezione della corte stessa, diversa da quella a cui appartiene il giudice ricusato.

Il giudice astenuto o ricusato è sostituito con altro magistrato dello stesso ufficio designato, secondo le leggi di ordinamento giudiziario.

Il giudice non imparziale può evitare la ricusazione se decide di astenersi.

 

note

[1] Art. 34 cod. proc. pen.

[2] Art. 36 cod. proc. pen.

[3] Artt. 37 e 38 cod. proc. pen.

Fonte Internet

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