Origliare e spiare è reato? Agenzia IDFOX Investigazioni dal 1991. Quando controllare una persona è reato e quando non lo è: dalle microspie ai binocoli e cannocchiali. Origliare e spiare cosa fa una persona è reato? Nell’era in cui la tecnologia consente di andare oltre ciò che

Origliare e spiare è reato? Agenzia IDFOX Investigazioni dal 1991.

 

Quando controllare una persona è reato e quando non lo è: dalle microspie ai binocoli e cannocchiali.

Origliare e spiare cosa fa una persona è reato? Nell’era in cui la tecnologia consente di andare oltre ciò che l’orecchio umano può percepire, è bene porre particolare attenzione alle modalità con cui si cerca di entrare in possesso di informazioni riservate altrui. Dietro l’angolo infatti c’è sempre l’incriminazione per il reato di “interferenze illecite nella vita privata” per il quale si rischia la reclusione da sei mesi a quattro anni.

In questa guida vedremo quando non è consentito origliare, quando è lecito spiare una persona con uno smartphone acceso o altro strumento in grado di trasmettere a distanza le conversazioni che avvengono in un determinato luogo. Ma procediamo con ordine.

 

Indice

* Origliare dietro il muro è reato?

* Lasciare uno smartphone acceso è reato?

* Quando origliare diventa un reato?

* E se origlio con il mio orecchio alla porta di casa altrui?

* Mettere in vivavoce una telefonata è reato?

* Utilizzare micro spie per sentire cosa dicono altre persone è reato?

* Spiare da lontano è reato?

* Nascondersi per origliare e spiare è reato?

 

Origliare dietro il muro è reato?

In passato, origliare significava letteralmente attaccare l’orecchio a una parete per ascoltare le conversazioni nella stanza accanto. Oggi questo risultato può essere raggiunto anche in altri modi, ad esempio posizionando uno smartphone in una stanza collegato con cuffiette bluetooth, con suoneria disattivata e con impostata la funzione di risposta automatica.

Se, ad esempio, ti trovassi in un ufficio e volessi sentire cosa dice il tuo capo nell’ufficio dietro la tua parete di cartongesso, questo tipo di azione, seppur moralmente discutibile, non integrerebbe un reato secondo il Codice penale, purché usi solo le tue orecchie o strumenti non tecnologici come uno stetoscopio (quello strumento che usano i medici per ascoltare il battito del cuore, tanto per intenderci).

 

 

La Cassazione ha, infatti, più volte detto che spetta a chi vuol proteggere la propria privacy adottare tutti i mezzi necessari per evitare intrusioni altrui (come ad esempio parlare a bassa voce o in luoghi isolati).

Lasciare uno smartphone acceso è reato?

Secondo la Cassazione è legittimo utilizzare lo smartphone acceso per captare le conversazioni altrui, purché ciò non avvenga nei luoghi di privata dimora altrui (ossia la casa in cui si vive). È consentito farlo anche all’interno di un’auto, nascondendo il dispositivo, ad esempio, sotto il tappetino o tra i sedili posteriori (Cass. sent. n. 3446/2024).

L’abitacolo di un’autovettura non rappresenta un luogo di privata dimora e quindi non viene protetto dalla legge sulla privacy.

L’ex coniuge che istalli all’interno della macchina un apparecchio Gps per ascoltare le telefonate dell’ex moglie non viola l’art. 615-bis (“interferenze illecite nella vita privata”).

Quando origliare diventa un reato?

Origliare diventa reato innanzitutto quando non ci si limita ad ascoltare le altrui conversazioni, ma quando queste vengano registrate. La registrazione è infatti lecita solo quando non avviene a casa del soggetto “intercettato” e quando colui che registra è fisicamente presente. Diventa invece un reato – quello appunto di interferenze illecite – nel momento in cui quest’ultimo si allontana lasciando il registratore acceso.

L’uso di dispositivi elettronici per origliare o registrare conversazioni senza consenso rappresenta una violazione della privacy e quindi un reato. Se, ad esempio, lasciassi un cellulare in una stanza con il registratore attivo o installassi una telecamera nascosta, potresti essere accusato di interferenze illecite nella vita privata altrui.

E se origlio con il mio orecchio alla porta di casa altrui?

Origliare dietro la porta di casa del proprio vicino integra una violazione della privacy se ci si avvicina troppo. La Cassazione ha infatti ritenuto che sostare sullo spazio antistante l’ingresso, quello dove solitamente si mette lo zerbino, integra il reato di “violazione di domicilio”. Difatti, tale zona è considerata un’estensione della casa e quindi protetta dalla privacy. Chi, nonostante l’invito ad allontanarsi da lì, rifiuta di farlo può essere querelato.

Tuttavia, il semplice fatto di sostare sul pianerottolo per sentire le voci provenienti dall’appartamento accanto non è reato. E questo perché, come anticipato, spetta a chi vuol tutelare la propria privacy adottare tutti i mezzi necessari a tale scopo, iniziando col parlare a bassa voce.

Mettere in vivavoce una telefonata è reato?

Registrare una telefonata all’insaputa dell’altro conversante è lecito e non integra alcun reato. Tuttavia, chi utilizza il vivavoce al solo scopo di far segretamente ascoltare la discussione a un terzo commette reato (a essere querelati saranno entrambi tali soggetti). Chi parla infatti deve conoscere l’identità dei soggetti che ascolano le sue parole per poter scegliere, in modo consapevole, cosa dire e cosa no.

Utilizzare micro spie per sentire cosa dicono altre persone è reato?

Su Amazon e, in generale, sui siti che vendono prodotti tecnologici sono presenti numerosi oggetti di uso comune che nascondono al loro interno microspie (ad esempio penne, libri, radiosveglie, ecc.).

L’utilizzo di tali strumenti è sempre illecito se effettuano registrazioni. Se invece servono solo a trasmettere a distanza immagini o suoni e non vengono posizionati nei luoghi di privata dimora altrui sono leciti, stando almeno ad un recente orientamento della Cassazione (sent. n. 3446/2024).

Spiare da lontano è reato?

Pedinare una persona non è reato, a meno che non la si molesti (in questo caso però la vittima dovrebbe accorgersi del pedinamento).

Non è reato neanche spiare una persona con un binocolo o un cannocchiale, purché ciò non avvenga in un luogo pubblico (come una strada o un giardino), nel qual caso potrebbe scattare il reato di molestie. Posizionare invece tali strumenti su un tetto o un balcone privato non è reato. Questo perché il reato di molestie scatta solo quando la condotta è realizzata in un luogo pubblico o aperto al pubblico.

Secondo tuttavia un orientamento non commette reato il vicino che guarda, dalla propria finestra cosa fa la vicina dirimpettaia, a patto che non utilizzi strumenti tecnologici che gli consentano di arrivare lì dove l’occhio umano non può (ad esempio telecamere con zoom digitale).

Nascondersi per origliare e spiare è reato?

Nascondersi dietro una porta, un angolo, un ripostiglio o qualsiasi altro luogo appartato per ascoltare segretamente le parole di qualcun altro può sembrare qualcosa da film di spionaggio, ma nella vita reale, è perfettamente legale. Se decidi di nasconderti, ad esempio, dietro una colonna o sotto una scrivania, per sentire una conversazione senza che gli altri siano a conoscenza della tua presenza, non stai commettendo un reato, a patto che usi soltanto il tuo udito e non dispositivi elettronici come microfoni o registratori.

Immagina di essere in ufficio e di sospettare che i tuoi colleghi stiano parlando male di te. Se ti nascondi dietro una porta per ascoltare i loro piani, pur essendo una scelta moralmente discutibile, dal punto di vista legale non stai infrangendo nessuna norma, dato che stai ascoltando direttamente con le tue orecchie senza l’ausilio di tecnologie.

 

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