Qual è la differenza tra eredi legittimi e legittimari? IDFOX Agenzia Investigativa Milano Successione legittima e testamentaria: quali quote di eredità spettano ai familiari.

Qual è la differenza tra eredi legittimi e legittimari? IDFOX Agenzia Investigativa Milano

Successione legittima e testamentaria: quali quote di eredità spettano ai familiari.

Anche se i due termini possono apparire simili, c’è una profonda differenza tra eredi legittimi e legittimari. Difatti le espressioni vengono utilizzate in due diverse ipotesi di divisione dell’eredità: la prima (quella cioè degli eredi legittimi) quando non è stato fatto un testamento o questo è stato dichiarato nullo; la seconda (quella degli eredi legittimari) quando invece è stato rinvenuto il testamento.

Per comprendere qual è la differenza tra eredi legittimi e legittimari bisogna partire da alcuni concetti base. Dobbiamo innanzitutto spiegare cos’è la successione legittima e quella testamentaria. Poi vedremo, nell’ambito di quest’ultima, cos’è la legittima. Ma procediamo con ordine.

 

 

Indice

* Differenza tra successione legittima e testamentaria

* Cos’è la legittima

* Differenza tra eredi legittimi ed eredi legittimari

* Quali sono le quote degli eredi legittimari

* Quali sono le quote degli eredi legittimi

Differenza tra successione legittima e testamentaria

Quando una persona muore e non ha fatto testamento, il suo patrimonio viene diviso secondo le disposizioni del Codice civile. Norme che privilegiano, nella ripartizione dei beni, i familiari più stretti o, se questi non ci sono o rinunciano all’eredità, quelli via via di grado più lontano. Tali regole sono note come successione legittima o “secondo legge”, proprio perché non tiene conto della volontà del de cuius (che non è stata mai espressa) ma delle norme del Codice civile.

Al contrario, se il defunto ha lasciato testamento, si tiene innanzitutto in considerazione la sua volontà e quindi quanto espresso nel testamento stesso. In tal caso, si parla di successione testamentaria. Tuttavia, il testamento non è un atto completamente libero: bisogna infatti sempre lasciare una quota del proprio patrimonio al coniuge e ai figli o, in assenza dei figli, ai genitori. Tali soggetti sono chiamati eredi legittimari e la quota, che ad essi riserva la legge, si chiama legittima.

Cos’è la legittima

Per come abbiamo appena detto, la quota di legittima è quella parte del patrimonio del defunto – calcolata sulla base non solo di quanto da questi lasciato alla morte, ma anche di quanto donato in vita – deve necessariamente andare agli eredi legittimari.

La residua parte del patrimonio, detta quota disponibile, può essere dal de cuius lasciata a chi preferisce.

Differenza tra eredi legittimi ed eredi legittimari

A questo punto apparirà già chiara la differenza tra eredi legittimi e legittimari, nonostante la somiglianza dei termini.

Gli eredi legittimi sono coloro che, in presenza di una successione legittima (ossia senza testamento), ereditano i beni di una persona deceduta (de cuius) seguendo l’ordine di successione stabilito dal Codice civile.

Questa categoria include il coniuge, i figli, i genitori, fratelli e sorelle. In loro mancanza, la successione si apre fino ai parenti entro il sesto grado. Se non ci sono neanche questi (o fanno un atto di rinuncia), l’eredità finisce allo Stato.

Alcuni esempi chiariranno meglio la situazione. A fine articolo indicheremo poi, in due diverse tabelle, chi sono gli eredi legittimi e quali invece gli eredi legittimari. Iniziamo dagli esempi pratici.

Tizio muore senza testamento, lasciando in vita la moglie e due figli. In questo caso, gli eredi legittimi saranno la moglie e i due figli, che concorreranno alla divisione dell’eredità in quote stabilite dalla legge. Eventuali fratelli o sorelle non avranno diritto a nulla. Invece se Tizio muore senza essersi sposato e senza avere avuto figli, tutta la sua eredità verrà divisa tra genitori, fratelli e sorelle.

Dall’altro lato, gli eredi legittimari o, più semplicemente, i legittimari, rappresentano una sottocategoria degli eredi legittimi a cui la legge riserva una parte obbligatoria dell’eredità, nota come “quota di legittima”. Questa disposizione tutela i familiari più stretti del defunto, assicurando loro una porzione minima del patrimonio indipendentemente dalle volontà espresse in un testamento.

Tizio muore, ma prima di morire ha lasciato tutto il suo patrimonio in donazione alla badante. Il figlio Caio è erede legittimario e pertanto può impugnare le donazioni che il padre ha fatto alla badante per ottenere la sua quota di legittima.

Tizio muore e lascia un testamento. In esso indica come eredi di tre case i suoi due figli, mentre alla moglie lascia solo un conto in banca con 3mila euro. La moglie può agire contro i figli per ottenere la sua quota di legittima.

La confusione tra questi due termini deriva non solo dalla loro somiglianza linguistica, ma anche dal fatto che chi è erede legittimario è anche erede legittimo. Mentre invece non tutti gli eredi legittimi sono anche legittimari (si pensi ai fratelli e sorelle, a cui non spetta mai una quota minima di eredità in presenza di testamento).

Quali sono le quote degli eredi legittimari

Se chi muore lascia

Quote legittima

Quota disponibile

Solo il coniuge

½ al coniuge

½

Il coniuge e un figlio

1/3 al coniuge; 1/3 al figlio

1/3

Il coniuge e due o più figli

1/4 al coniuge; 2/4 ai figli

¼

Solo il figlio (senza coniuge)

½ al figlio

½

Solo due o più figli (senza coniuge)

2/3 ai figli

1/3

Solo ascendenti legittimi

1/3 agli ascendenti

2/3

Il coniuge e ascendenti legittimi (senza figli)

½ al coniuge; ¼ agli ascendenti

1/4

Il coniuge separato

Ha gli stessi diritti del coniuge non separato salvo abbia subito l’addebito

 

Quali sono le quote degli eredi legittimi

Se chi muore lascia

Quote del patrimonio spettanti a

Solo il coniuge, senza altri eredi (figli, ascendenti, fratelli e sorelle)

Tutta l’eredità al coniuge

Il coniuge e un figlio

½ al coniuge; ½ al figlio

Il coniuge e due o più figli

1/3 al coniuge; 2/3 ai figli

Il coniuge ed ascendenti o fratelli e sorelle (senza figli)

2/3 al coniuge; 1/3 ad ascendenti – fratelli e sorelle

Solo il figlio (senza coniuge)

Tutta l’eredità al figlio

Solo ascendenti

½ agli ascendenti in linea paterna; ½ agli ascendenti in linea materna

Solo fratelli e sorelle

Una quota ciascuno in parti uguali; i fratelli e le sorelle unilaterali (padre o madre diversi) conseguono però la loro metà della quota dei germani (stessi genitori)

Solo ascendenti e fratelli o sorelle

½ eredità ai genitori; ½ diviso tra fratelli e sorelle

Altri parenti

Se il defunto muore senza lasciare ascendenti, discendenti, fratelli o sorelle o coniuge, la successione si devolve in favore dei parenti entro il sesto grado [10]. A tal proposito, va precisato che si applica la regola secondo la quale i legami più prossimi escludono quelli di grado più remoto

Coniuge separato

Ha gli stessi diritti del coniuge non separato, salvo abbia subito l’addebito

 

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